Lo naturale
[amor] è sempre sanza errore, ma laltro puote errar per malo obietto o per troppo o per poco di vigore. (Purg. XVII, 94-96) È chi [superbo] per esser suo vicin soppresso Questo triforme amor qua giù di sotto "Quei fu al mondo persona orgogliosa; Non vo però, lettor, che tu ti smaghi Ed elli a me: "La grave condizione Come per sostentar solaio o tetto, [...sotto a quei sassi... così fatti vidio color...] Vero è che più e meno eran contratti quellombre orando, andavan sotto il pondo, purgando la caligine del mondo. "E sio non fossi impedito dal sasso "Lantico sangue e lopere leggiadre Credette Cimabue nella pintura Non è il mondan romore altro chun fiato |
Colori freddi per la
fredda Superbia, così presa damore di se stessa da credersi superiore fino al
disprezzo degli altri ridotti a manichini ai suoi piedi. Viso altero, sdegnoso, inavvicinabile, insolente. Occhi di ghiaccio. Tutto intorno diviene un deserto di solitudine. La casa con piccole e poche finestre è torre e fortezza con feritoie, dove rinchiudersi e separarsi dagli altri. Triste è il volto della Superbia incapace di uscire dal proprio "Io" e di andare verso laltro, incapace di quella umiltà "ovè perfetta letizia", incapace della cordialità, che è rapporto con gli altri uomini a cuore aperto. Da lei, secondo Bernardo di Chiaravalle, dipende ogni altro vizio delluomo, perciò la si incontra nella più bassa delle sette cornici del Purgatorio dantesco, oppressa dal peso di pesanti macigni che curvano i peccatori sino a terra. È la prima delle sette "P" da cancellare per ascendere alla felicità del Paradiso. Per Superbia Lucifero da Angelo divenne Demone precipitato negli Inferi. Per Superbia Adamo ed Eva furono cacciati dallEden. Per Superbia i tiranni di ieri e di oggi, accecati dallorgoglio delle proprie ricchezze e del proprio potere, sono causa continua di ingiustizie, di distruzione, di morte. Intorno non hanno che una distesa di manichini: servi mutilati nello spirito, o ribelli martirizzati nel corpo. |